Gioco responsabile e intelligenza artificiale, fronte unico per la tutela dell'utente
Si è svolto il 19 novembre 2024 il webinar della Fondazione per l’Ascolto, l’Innovazione e la Ricerca sul Gioco Responsabile.
Una persona su due vorrebbe più informazioni sul gioco responsabile: è quanto emerge nel webinar organizzato dalla Fondazione Fair nell'ambito dell'European Safer Gambling Week.
19 novembre 2024. L’Europa e l’Italia impegnate per tutelare l’utente nel momento storico che vive la rivoluzione epocale dell’intelligenza artificiale, con risorse, tempo, ricerca per favorire il gioco responsabile. Sono i temi emersi nel webinar organizzato da FAIR dal titolo “AI Act e Gioco Responsabile: Regolamentazione e Innovazione per la Tutela dei Giocatori”, nell'ambito della European Safer Gambling Week 2024.
Il provvedimento della comunità europea è stato al centro del focus realizzato dai relatori grazie alla conduzione di Daniele Chieffi, giornalista e docente, partner fondatore di Bi Wise, Ceo di The Magician, co-founder di Ailyn. Nella sua introduzione, Chieffi mette in luce il ruolo della Fondazione Fair, “l'unica in Italia che sceglie di promuovere una ricerca scientifica centrale nella strutturazione di un concetto di gioco responsabile”, mettendosi “dalla parte delle persone, degli utenti, per far sì che l'esperienza di gioco sia responsabile e giusta da tutti i punti di vista”.
Emanuela Girardi, Founder di Pop AI e Chairman di ADRA, AI, Data and Robotics Association, ricorda che “l'AI Act, proposto e pubblicato nell'aprile 2021 (approvato il 13 marzo 2024), è stata la prima regolamentazione al mondo sull'uso dei sistemi di intelligenza artificiale. In Europa siamo stati molto innovativi su questa materia molto complessa da regolamentare.” E sottolinea, per quanto riguarda le applicazioni dell'EU AI Act al Gioco Responsabile: "I sistemi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per analizzare le abitudini di gioco dei giocatori, per identificare e prevenire in modo precoce delle possibili situazioni di gioco problematico ed intervenire in modo personalizzato per offrire delle soluzioni su misura, migliorando l’esperienza di gioco. Per questi sistemi sarà necessaria una valutazione di conformità e una valutazione d’impatto prima che vengano immessi sul mercato europeo, con le aziende sviluppatrici sistemi di intelligenza artificiale considerate ad alto rischio che dovranno seguire un insieme di regole e requisiti.”
Come spiega Marina Lanfranconi, Principal Intellectual Property e Media Law di Kpmg, "l'utente deve essere informato che immagini, contenuti, audio e video che assomigliano notevolmente alla realtà sono invece contenuti realizzati con l’ausilio di una intelligenza artificiale”.
Lanfranconi porta uno sguardo prettamente legale alle norme che limitano, e indirizzano, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle comunicazioni del gioco responsabile. Spiega che tra i principi più importanti dell’AI Act, richiamati anche nel disegno di legge del governo italiano, vi è appunto la trasparenza, ossia l’obbligo di “rendere noto in modo chiaro e distinto che il contenuto è originato da una intelligenza artificiale, rendendo gli utenti consapevoli dell’esistenza di un sistema di AI, mentre oggetti, luoghi, immagini potrebbero apparire autentici.”
Il decreto sul riordino “rende necessari gli investimenti in campagne informative sul gioco responsabile, e questa è una novità rivoluzionaria”, sottolinea Stefania Siani, Ceo and chief creative officer at Serviceplan Italy, membro del consiglio direttivo della Fondazione Fair. Concentrando l’attenzione sui giocatori, sugli utenti, sulle loro aspettative verso la comunicazione del gioco responsabile, Siani evidenzia il fatto che “con la Fondazione abbiamo promosso una ricerca specifica sul percepito del gioco responsabile che ci ha riportato dati molto interessanti: il primo è che un intervistato su due desidera ricevere più informazioni sul gioco responsabile, che ancora conosce poco. Il secondo è che il 51% del campione ritiene che le testimonianze di familiari e amici di chi ha vissuto situazioni di gioco problematico siano fondamentali perché spesso sono le persone vicine a riconoscere i segnali di allerta prima di chi gioca. Dare voce alle loro testimonianze, anche nella comunicazione, è per questo fondamentale.
Il terzo punto è che le persone si aspettano che la comunicazione non sia giudicante, minacciosa, ma offra uno spazio in cui apprendere in maniera positiva cosa si può fare per cambiare in meglio.
Ci si aspetta un'azione di concerto, di sistema, in cui oltre al giocatore hanno un ruolo il concessionario, il legislatore, l'opinione pubblica. Le persone non chiedono operazioni di game washing, ma vogliono concretezza, chiedono di conoscere quali sono gli strumenti di protezione dei giocatori a loro disposizione.”
La Fondazione per l’Ascolto, l’Innovazione e la Ricerca sul Gioco Responsabile, nata nel marzo 2024, si impegna a promuovere un modello di ricerca indipendente per fornire dati e stimoli alle istituzioni e a tutti gli attori del settore, sensibilizzare gli stakeholder attraverso la promozione di linee guida comuni, sostenendo l'adozione attiva di un modello condiviso di Gioco Responsabile capace di portare in Italia sia proposte innovative che standard e misure già sperimentate con successo all’estero.
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